Col Libro V comincia il lungo viaggio dei due innamorati e del loro protettore, Calasiri: da Delfi a Zacinto, poi verso l’Egitto passando per Creta, e dall’Egitto all’Etiopia lungo il corso del Nilo; un viaggio che, capovolgendo l’orientamento dell’Odissea, conduce i protagonisti dal centro della Grecia alla periferia dell’ecumene.
Il percorso è altrettanto accidentato e costellato di pericoli quanto quello di Odisseo, ma le minacce vengono dall’uomo più che dalla natura. Nessuno muore travolto dalle onde. Teagene e Cariclea invece rischiano la morte per aver affrontato la potente e lussuriosa Arsace, innamorata del ragazzo. Cariclea viene messa sul rogo, ma le fiamme si rifiutano di lambirla; Teagene è sottoposto a strazianti torture. In extremis i due vengono salvati da cavalieri persiani, e così riprendono il viaggio, ma vengono catturati ancora: questa volta, però, dal re d’Etiopia e padre di Cariclea.
Il destino li ha ormai presi per mano e il cielo si rischiara. Ma la suspense non si allenta, perché dopo la vittoria nella guerra contro i Persiani il re etiope conduce i due giovani nella sua patria per sacrificarli agli dèi.
È solo nell’ultima pagina del romanzo, dopo che Cariclea, in una scena di gran forza drammatica, ha rivelato la sua identità e dopo che il suo compagno ha dato prova di destrezza e coraggio in rischiose esibizioni atletiche, che la vicenda d’amore è coronata dal matrimonio e il romanziere che si è tanto nascosto si firma.